La Fofi sottolinea nuovamente la disponibilità dei farmacisti al coinvolgimento della campagna nazionale anticovid-19.
La necessità di aumentare il più possibile il numero dei siti vaccinali, sottolineata dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, generale Francesco Figliuolo, va assolutamente messa al primo punto dell’agenda del Paese». È quanto evidenzia Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti Italiani, a margine della riunione sul piano vaccinale tenuta dalla struttura commissariale con governo, Protezione civile ed enti locali. «Già l’estate scorsa – puntualizza Mandelli – i farmacisti italiani avevano dato la loro piena disponibilità a collaborare come vaccinatori all’immunizzazione della popolazione, e abbiamo rinnovato questo impegno al Generale Figliuolo. Oggi che l’ultima Legge di Bilancio ha autorizzato i farmacisti a praticare l’inoculazione di tutti i vaccini, è indispensabile mettere a sistema anche la rete capillare delle farmacie di comunità che conta oltre 19.000 presidi distribuiti nelle grandi città come nei paesi più piccoli.
L’importanza dei siti vaccinali
«In una fase sempre più complessa – aggiunge Mandelli – che comporta ulteriori restrizioni alla mobilità delle persone, poter contare su siti vaccinali di prossimità è una risorsa importante. Una campagna vaccinale mirata a decine di milioni di italiani è un’impresa titanica, che richiede soluzioni innovative e soprattutto immediatamente attuabili. I farmacisti italiani sono pronti a fare la loro parte anche in questa occasione». Non è la prima volta che enti e associazioni di categoria manifestano la disponibilità al coinvolgimento nella campagna vaccinale anticovid-19. Lo scorso febbraio Federfarma aveva ribadito la disponibilità delle farmacie a diventare punto vaccini anticovid-19, come richiesto da Mario Draghi, presidente del Consiglio. «Le farmacie italiane – aveva evidenziato Federfarma – esprimono apprezzamento per la volontà manifestata dal Presidente del consiglio, Mario Draghi, di potenziare l’assistenza sanitaria territoriale e confermano la propria disponibilità a collaborare per fronteggiare al meglio l’emergenza Covid-19, anzitutto partecipando attivamente alla campagna vaccinale, sul modello di quanto già praticato nel Regno Unito». Federfarma aveva sottolineato nella stessa occasione come l’aggiunta della somministrazione dei vaccini ai servizi già erogati dalle farmacie rappresenti un ulteriore avanzamento verso il decentramento territoriale dell’assistenza sanitaria, processo al quale l’attività farmaceutica ha dato grande impulso, offrendo ai pazienti diverse modalità per monitorare il proprio stato di salute.