Vaccini in Farmacia: idoneità locali e timing. I requisiti vincolanti nel protocollo della Regione Lazio

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Le farmacie del Lazio si preparano a somministrare i vaccini secondo quanto previsto dal protocollo siglato. Requisiti per adesioni e step per partire

Sono 1.100 le farmacie del Lazio che hanno fatto la pre-adesione come punti di vaccinazione sul territorio e il canale, a regime, potrebbe sviluppare un potenziale di circa 20mila vaccinazioni al giorno (pari a 15 per farmacia) per arrivare a circa 500mila in un mese. «Una macchina che stiamo organizzando passo a passo e che – disponibilità di dosi permettendo – dovrebbe essere pronta a partire a fine maggio» fa il punto, all’indomani dell’intesa con la Regione, Andrea Cicconetti, Federfarma Roma, che sottolinea anche i nodi a cui prestare maggiore attenzione.

Protocollo Lazio: requisiti per adesioni e step per partire

«A regime» spiega «le farmacie, a seconda della propria capacità vaccinale, potranno ricevere ogni settimana un kit, contenente 50 dosi, oppure due, per un totale di 100. Al momento, stimiamo un avvio verso fine maggio, con una fornitura che sarà inizialmente di 10 dosi al giorno per farmacia. Una partenza in un certo senso più lenta – legata al numero di vaccini a disposizione della Regione -, ma che al contempo ci permetterà di rodare meglio il funzionamento del flusso. Allo stato attuale, siamo impegnati a mettere a punto la macchina operativa, formulando indicazioni e organizzando, nel dettaglio, le fasi e i processi per le farmacie. Nei prossimi giorni, una volta che avremo il quadro completo, ci incontreremo anche con i depositi capofila della Dpc per definire le modalità di consegna dei vaccini». Ma, quello che fin da ora va sottolineato è che «ogni fase del processo, dalla prenotazione alla somministrazione, all’osservazione, va curata nei minimi dettagli: tutto deve essere coordinato e rodato, per evitare che si sviluppino intoppi o rallentamenti. La fase più delicata, prevedibilmente, sarà quella della anamnesi, che richiederà certamente più tempo e maggiore controllo».

Logistica degli spazi e timing delle attività: i nodi

Particolare attenzione è da indirizzare alla gestione degli spazi: «La farmacia che aderirà alla campagna dovrà predisporre quattro ambienti, ben distinti e sempre arieggiati. Il primo consiste nella zona di accettazione, destinata sia ad accogliere il paziente sia alla fase di anamnesi; poi c’è l’area per la conservazione e la preparazione della dose, l’ambiente dedicato alla somministrazione vera e propria e infine la zona per il monitoraggio e l’osservazione di 15 minuti». In particolare, va ricordato, i locali destinati alla somministrazione devono essere dotati del carrello/borsa di emergenza, di una seduta idonea per il paziente, di dispenser con gel disinfettante per l’igiene delle mani e di contenitori a norma per lo smaltimento dei rifiuti potenzialmente infetti. «Difficilmente tali aree potranno essere predisposte tutte quante all’interno del presidio e la maggior parte delle farmacie si sta organizzando anche con strutture esterne, quanto meno per destinarvi alcuni degli ambienti. La logistica degli spazi, infatti, è vincolante per l’adesione e, in generale, tutte le indicazioni contenute nel Protocollo regionale e nell’Accordo quadro nazionale vanno messe in atto e verificate con particolare cura».

Vaccino Johnson & Johnson: si attende riesame

Per quanto riguarda il vaccino, come già era stato anticipato, sarà quello Johnson & Johnson. Al momento, l’indicazione da Aifa, Ministero e Css è che sia “preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni”, ma in diverse occasioni il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo ha dichiarato, dopo le interlocuzioni avute con il Cts dell’Aifa, il Consiglio superiore sanità e l’Iss, di valutare l’ipotesi di una estensione anche alle classi di età inferiori. C’è preoccupazione? «La necessità espressa dal Commissario è quella di velocizzare la campagna vaccinale e credo che, proprio sulla base di questa esigenza, a breve l’indicazione per età verrà riesaminata». Nelle more della eventuale decisione, il Lazio «ha strutturato la possibilità per il cittadino di effettuare la prenotazione direttamente sul proprio portale Salute, dal quale potrà selezionare i centri vaccinali o la farmacia di fiducia. Il vaccino Pfizer, va detto, viene destinato alle fasce deboli della popolazione, che, sulla base dell’Accordo quadro nazionale, non possono essere gestite dalle farmacie. Da parte delle farmacie verrà fatta una attenta valutazione dei requisiti del paziente e nel caso non risultasse idoneo verrà dirottato verso altri centri vaccinali».

Remunerazione, esercitazione pratica e dosi per farmacia

Per quanto riguarda la distribuzione, «la modalità, come detto, è quella della Dpc» e, in ordine alla remunerazione, si prevede, oltre ai 6 euro stabiliti dall’Accordo quadro nazionale per l’inoculazione, altri 6 come ristoro degli oneri per logistica, approvvigionamento di Dpi, materiali di consumo, smaltimento rifiuti e così via. Infine, in merito «all’esercitazione pratica, finalizzata all’attività di inoculazione e necessaria per il rilascio dell’attestato di abilitazione al farmacista, può essere svolta da un medico, anche in pensione, o da un infermiere, negli ambulatori e nelle sedi vaccinali o anche direttamente in farmacia». A ogni modo, «siamo particolarmente soddisfatti dell’Accordo e ora lo sforzo è quello di mettere punto tutta l’operatività nel più breve tempo possibile».

Francesca Giani

Fonte: Farmacista 33