Quasi 20mila i farmacisti che hanno completato il corso di formazione per la somministrazione del vaccino antinfluenzale e sono abilitati a contribuire alla campagna vaccinale antiflu
Sono quasi 20mila i farmacisti che hanno completato il corso di formazione per la somministrazione in sicurezza del vaccino antinfluenzale nelle farmacie (e 3mila i nuovi iscritti alla III edizione del percorso abilitante) pronti a contribuire alla campagna vaccinale antiflu. Lo comunica una nota della Fofi che ha realizzato le prime due edizioni del percorso formativo con l’Istituto Superiore di Sanità e in collaborazione con la Fondazione Cannavò.
Numero dei farmacisti vaccinatori è destinato ad aumentare
“Il numero dei farmacisti vaccinatori è destinato ad aumentare ulteriormente, come attestano le iscrizioni alla III edizione del corso abilitante per la Campagna vaccinale antinfluenzale 2022-2023 che si concluderà nel mese di dicembre, che solo nei primi quindici giorni ha registrato oltre tremila adesioni. Un’adesione così ampia e diffusa sul territorio nazionale – commenta Andrea Mandelli, presidente FOFI – conferma la volontà dei farmacisti di ampliare il proprio bagaglio di competenze per rispondere alla domanda di salute degli italiani, contribuendo alla piena realizzazione di quel concetto di prossimità che permea il PNRR e il nuovo assetto della sanità territoriale. La spinta verso l’avanzamento professionale si unisce a un grande impegno organizzativo, ma soprattutto nella relazione con i cittadini, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e per rispondere a dubbi e paure sulla vaccinazione”.
“Non dobbiamo abbassare la guardia sull’influenza – aggiunge Mandelli -, che quest’anno si preannuncia particolarmente aggressiva. I farmacisti di comunità, grazie alla presenza capillarmente diffusa sul territorio, nelle grandi città così come nelle aree più interne e nei piccoli centri, possono offrire un importante contributo per semplificare l’accesso alla vaccinazione e raggiungere più elevati livelli di copertura, soprattutto per gli anziani e i fragili. Un doveroso ringraziamento va all’Istituto Superiore di Sanità per aver offerto ai colleghi farmacisti un percorso formativo altamente qualificante, sia per la vaccinazione antinfluenzale che per quella contro il Covid-19”.
I farmacisti vaccinatori sono realtà consolidata anche in Italia
“I farmacisti vaccinatori sono una realtà consolidata anche in Italia”, afferma Luigi D’Ambrosio Lettieri, Presidente della Fondazione Cannavò e Vicepresidente FOFI. “Questa straordinaria partecipazione conferma che i farmacisti esercenti la professione nelle farmacie di comunità sono pronti a gestire le grandi campagne di vaccinazione, in sinergia con gli altri professionisti sanitari del territorio. La storica vocazione al servizio dei farmacisti ha trovato un riscontro concreto ed efficace durante la pandemia e oggi rappresenta un pilastro della sanità territoriale a sostegno del SSN e a beneficio della comunità che può giovarsi delle competenze scientifiche di un professionista formato e costantemente aggiornato grazie anche alla proficua collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità”.
I farmacisti vaccinatori sono realtà consolidata anche in Italia
Il ministero ha fatto sapere il ministro della Salute Orazio Schillaci “è al lavoro per lanciare, entro la prossima settimana, una campagna di comunicazione diretta a promuovere la vaccinazione antinfluenzale e anti-Covid, nella consapevolezza che il dialogo, l’informazione, la sensibilizzazione costituiscano i fattori decisivi della promozione della tutela della salute”. E ha aggiunto: “I vaccini sono stati strumenti importanti nella lotta alla pandemia. Con l’avvicinarsi della stagione invernale il tema della vaccinazione dei soggetti più fragili merita grande attenzione. Credo che abbiamo imparato tutti a capire quanto sia importante che, soprattutto le persone che hanno maggiori probabilità di sviluppare complicanze e che addirittura rischiano la vita, siano sottoposte alla vaccinazione. E quindi credo che sia importante mettere in campo tutti gli sforzi e le sinergie per proteggere i fragili e mantenere la copertura vaccinale che in Italia, come in molte altre nazioni, è al di sotto della soglia minima”.