Novità su sanzioni e regole di isolamento

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Reintegro sanitari non vaccinati, stop a sanzioni per gli over 50 no vax, nuove regole per la gestione dei casi Covid: il Decreto Rave ha ricevuto l’ok del Senato

Conferma del reintegro dei sanitari sospesi per inadempimento dell’obbligo vaccinale e stop alle sanzioni per gli over 50. Sono questi alcuni dei contenuti del provvedimento di conversione del cosiddetto Decreto Rave che ieri ha ricevuto l’ok del Senato – 92 sì, 75 no e un astenuto – e che passa ora alla Camera. Il decreto dovrebbe veicolare anche modifiche alla gestione dei casi Covid.

Ok dal Senato al decreto che contiene reintegro sanitari sospesi. Cambiano le regole covid

Sul decreto, che ora deve fare il passaggio alla Camera, si sono sollevate non poche polemiche, anche per alcune delle misure introdotte successivamente, durante l’iter di conversione. Il provvedimento contiene, tra gli atri aspetti, lo stop, dal 1° novembre, all’obbligo vaccinale per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie e per il personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie, e la cessazione, per quanto riguarda gli iscritti agli Albi sospesi dall’esercizio della professione per inadempimento vaccinale, degli effetti, con conseguente reintegro.
Nel corso dell’iter di conversione sono passati gli emendamenti relativi alla sospensione delle sanzioni non ancora notificate per gli over 50 che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale contro il Covid e il differimento del termine per pagare quelle già arrivate, al 30 giugno 2023.
Secondo quanto riferiscono le agenzie il decreto dovrebbe essere anche il veicolo per le norme che erano state annunciate dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, per rivedere la gestione dei casi Covid. Un punto importante è la modifica al regime dell’isolamento dei positivi al covid: viene abrogato l’obbligo di un tampone negativo per la cessazione dell’isolamento – oggi da effettuarsi dopo 5 giorni in assenza di sintomi. Sarà una circolare a dettagliare la casistica – per esempio declinando la prassi in caso di persistenza dei sintomi. Non è chiaro al momento se l’obbligo di tampone potrebbe rimanere per alcune categorie. Ritocco anche al regime dell’autosorveglianza che scenderà a cinque giorni e non ci sarà obbligo di tampone. Un altro aspetto previsto riguarda la decadenza dell’obbligo di green pass – da vaccino o da guarigione – per entrare nelle strutture sanitarie. Il Decreto a ogni modo dovrà effettuare il passaggio alla Camera, che si prevede rapido, con una votazione subito dopo natale. Entro fine anno infatti il provvedimento dovrà essere convertito pena la decadenza.

Ok Schillaci: ribadita importanza vaccino contro Covid e influenza

Intanto, dal Ministro della Salute viene ribadita l’importanza dei vaccini per “la battaglia contro il Covid-19” come riferiscono le Agenzie. “Anche oggi sosteniamo pienamente la vaccinazione per le persone anziane, per i fragili e per i più deboli, contro l’influenza e anche la quarta dose anti-Covid”. Per quanto riguarda l’influenza in particolare “dobbiamo tutelare i fragili e gli anziani vaccinandoci. I dati sono in aumento e c’è un’impennata rispetto al passato. Ne stiamo seguendo continuamente l’evoluzione ma consigliamo a tutti di vaccinarsi”.

Ok Probabile proroga obbligo mascherina in strutture sanitarie

In merito alle altre misure di protezione, “uno dei primi provvedimenti che ho adottato” ha aggiunto “è stato quello di prorogare l’obbligo della mascherina nelle strutture sanitarie e nelle Rsa, soprattutto per la tutela degli anziani e dei soggetti più vulnerabili. Credo che continueremo in questo tipo di raccomandazione. Portare la mascherina in determinate circostanze è un atto di rispetto verso persone anziane e più fragili”. Confermata poi l’intenzione “di far sì che i pazienti asintomatici possano rientrare dopo 5 giorni alle normali attività anche senza ripetere il tampone” mentre sul tampone per chi entra in pronto soccorso: “Credo che farli o meno dipenda molto dall’organizzazione del pronto soccorso e dalla sintomatologia che il paziente presenta. In questo momento forse lasciarli per chi arriva in pronto soccorso può essere una tutela, però su questo stiamo lavorando”.

Francesca Giani

Fonte: Farmacista33