A fornire il dato è Eurostat, in occasione della giornata mondiale dell’epatite (28 luglio). In tutta la Ue i morti sono stati 6.610 con un tasso di 12,6 casi per milione di abitanti. In Italia il tasso balza invece a ben 37,7 casi per milione, anche se in diminuzione di 2,5 casi per milione rispetto al 2014. Più elevata la mortalità tra i maschi con 42,5 decessi per milione a fronte dei 32,9 decessi registrati nella popolazione femminile.
29 LUG – L’Italia detiene il triste primato dei morti per epatite nella UE. Lo rilevano gli ultimi dati pubblicati da Eurostat in occasione della Giornata mondiale dell’epatite che, con 37.7 decessi per milioni di abitanti, ci pongono in vetta alla classifica a fronte di una media europea di 12,6 casi per milione.
In valori assoluti sono stati 6.610 i decessi rilevati nella UE (dati 2016). Più colpiti gli uomini con un tasso del 14,7 per milione mentre le donne si fermano al 10,5.
In Italia registrati 2.745 decessi, pari al 41,5% di tutti le morti per epatite registrate nella UE. Rispetto al 2014 si segnala comunque una diminuzione di 2,5 casi per milione di abitanti rispetto al 2014, con 75 morti in meno). Il tasso per milione di abitanti è più elevato tra i maschi che raggiungono i 42,5 decessi e minore per le femmine con 32,9 decessi. Per le donne si riduce anche il tasso di decessi per milione di abitanti dal 2014 al 2016: -2,7 contro -2,3 degli uomini.
Dopo l’Italia in vetta alla classifica ci sono la Lettonia (31 morti per milione di abitanti) e l’Austria (21)